Giudici, Sereni: Quei versi che restano sempre in noi

«Non lo amo il mio tempo, non lo amo». Così Vittorio Sereni nel 1965, nella poesia Il sonno. Intervistato in merito diciassette anni dopo, Sereni dirà: «La poesia, della quale ha citato un brano risale all’epoca del boom economico, non aderisce all’oggi. Comunque se mi fosse dato di cambiare qualcosa nella …

Moscè e la cartografia dell’anima

Alessandro Moscè, ormai uno dei marchigiani più conosciuti e talentuosi specie per la sua non comune versatilità letteraria (è poeta e narratore, ma ha scritto anche pagine di critica impegnativa sulla contemporaneità) con la raccolta in versi La vestaglia del padre edita da Aragno, nel 2019, ascolta “lievemente” il genitore che …

Nicoletti, la poesia è uno sguardo nel paese nascosto

Un paesaggio domestico, rami alle finestre, una lucertola nella fioriera, la scansione del tempo personale e il divenire di quel tempo, il suo farsi mito davanti al quale la scrittura della storia appare come un controtempo. E’ il percorso che Luca Nicoletti compie nel suo ultimo libro di poesie  Il paese …

Modesti, il pensiero agile della poesia

La fedeltà alle circostanze del vissuto è stata una indicazione di poetica sostanziata dai versi di Vittorio Sereni e riconosciuta dallo stesso poeta. Ma questa, in una formulazione più ampia, era anche una delle ragioni della Linea Lombarda: un tema cruciale che Luciano Anceschi osservava nell’itinerario (allora appena abbozzato) dei sei …

Sulla strada con Vittorio Sereni

Perché quelle piante turbate m’inteneriscono?Forse perché ridicono che il verde si rinnovaa ogni primavera, ma non rifiorisce la gioia?Ma non è questa volta un mio lamentoe non è primavera, è un’estate,l’estate dei miei anni.Sotto i miei occhi portata dalla corsala costa va formandosi immutatada sempre e non la muta il mio …

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