Le donne dimenticate di Jack lo Squartatore

Il saggio della storica americana Hallie Rubenhold racconta le vite delle vittime del più famoso serial killer

Fra l’agosto e il novembre del 1888 Londra fu sconvolta dalla scia di sangue lasciata da un serial killer soprannominato “Jack lo squartatore”. Non fu mai arrestato. Non pagò mai per le sue vittime. Ancora oggi, nel linguaggio comune il suo soprannome indica per antonomasia un criminale che si diverte a fare a pezzi le donne: per l’aura di mistero e di efferatezza che emana, il maniaco londinese non è mai stato dimenticato.

Le vittime: Polly, Annie, Elizabeth, Kate e Mary Jane

Non così per Polly, Annie, Elizabeth, Kate e Mary Jane, le sue vittime, cadute nell’oblio; Le cinque donne (Neri Pozza) scritto dalla storica americana Hallie Rubenhold, un saggio puntuale, chiaro e asciutto, vuole far riemergere “quelle sventurate” che hanno avuto solo la colpa di nascere povere nella Londra vittoriana. E’ un lavoro, oltre che avvincente, anche particolarmente istruttivo nell’illustrare spaccati di vita nel “lato oscuro” di una belle époque  in cui era normale che i diritti  basilari fossero calpestati. Era l’età di Dickens, con l’orrore delle workhouses, dei vicoli malfamati, degli slums,  delle baracche fatiscenti, di ambienti degradati che conducevano dritti all’alcolismo. Attraverso queste pagine possiamo vedere in una nuova luce cinque donne che sono sempre state dipinte come prostitute, invece erano povere creature angosciate dalle gravidanze indesiderate che si susseguivano ogni nove mesi tra malnutrizione e violenze famigliari, costrette a vivere in condizioni di vita disumane. Nel meno peggiore dei casi erano destinate ad una vita di difficoltà, stenti e botte ma era molto facile scivolare dalla povertà all’indigenza, alla miseria più nera. Era una vita dura per tutti, uomini o donne, ma, come cantava John Lennon, le donne «are the slaves of the slaves»…

E così anche Polly, Annie, Elizabeth, Kate e Mary Jane erano figlie di famiglie numerose, destinate  a curare fratelli e sorelle minori invece di andare a scuola, nate per essere sottomesse a tutti: padri, fratelli, mariti, padroni (uso il termine intenzionalmente).

Un saggio con “la morsa” del thriller

Hallie Rubenhold

Il saggio non tratta di come sono state uccise le vittime né dello stesso “Jack lo squartatore”, al contrario la Rubenhold vuole restaurare il rispetto e la storicità che meritano le esistenze tribolate, dalla nascita sino alla morte, delle cinque protagoniste. Quindi non aspettatevi un giallo scoppiettante: è un lavoro circostanziato che probabilmente ha come unico difetto (o pregio) una mole di nomi, persone, vie, locali, paesi, piuttosto consistente, cosa che richiede a volte una particolare attenzione per seguire il filo degli eventi. In ogni caso è un libro «splendidamente scritto e con la morsa di un thriller, vi aprirà gli occhi e vi spezzerà il cuore». (Erin Kelly).

Laura Prete

Hallie Rubenhold, Le cinque donne, pp. 380, Neri Pozza, 2020, euro 19,00

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