Poeti dimenticati o nascosti – 7

Pierre Albert-Birot Se gli uomini fossero frutti Pesanti rotondità pendenti Non avrebbero bisogno di imparare la geometria Non sarebbero mai disperati Neppure morsi dai vermi Neppure fusi in marmellate Sarebbero felici come dei pomi Gli uomini Così tronfi di emme… E le mele mangerebbero i frutti dell’ometo Gran potenza della lettera …

Poeti dimenticati o nascosti – 5

Questa quinta sequenza ha probabilmente necessità di qualche premessa, che risulterà utile a spiegare perché, occasionalmente, ho già  inserito alcuni nomi – come Eugène Guillevic e  André de Bouchet, nella casistica. Ora tocca a Michel Butor e a Massimo Bontempelli…Ho voluto includere questi nomi per svariate ragioni: Eugène Guillevic è stato …

Poeti nascosti o dimenticati – 2

Giovanni Ramella Bagneri Dopo l’allegra stagione del grillo, della cicala, il freddo risale astuto la coda, s’insinua nel pertugio, ferocemente azzanna: ed io, prevista la perfida luna di novembre, per rovinose plaghe flagellate da svastiche mi aggiro; un gallo rosso tra le braccia, canto, voce di gallo con voce di gufo; …

Poeti dimenticati o nascosti – 1

Giovanni Raboni, presentando nel 1988 la prima antologia dell’opera di Alda Merini (Crocetti Editore), scriveva che la poesia dell’autrice aveva sempre stentato a trovare «una collocazione adeguata nell’ambito degli studi del secondo Novecento» e accennava a quei manuali, quelle antologie che puntualmente risultano affollati di controfigure e comparse. Ora nel pubblicare …

A spasso con Beckett

Una bella giornata per iniziare Si passeggia molto, girovagando tra sentieri e periferie, tra spiagge, pietraie e bordi, nell’opera di Beckett. Durante questi vagabondaggi sulla strada, tra i fosSsi, davanti ai marosi o sulle tonde colline irlandesi, il paesaggio si mostra ridondante di segni. Ma la lucentezza del paesaggio, come l’eccesso …

Concordanze notturne

Da Gozzano a Montale Guido Gozzano. Farfalla strana, figlia della notte (Epistole entomologiche) Moretti. La notte immensa palpebra sul mondo (Poesie scritte col lapis) Sbarbaro. Vado per la città solo la notte (Pianissimo) Campana. La lunga notte piena degli inganni delle varie immagini (Canti orfici) Campana. La notte, la gioia più …

Pennati, modulando il silenzio

Da  Sotteso blu (Einaudi, 1983) il segno distintivo di Pennati è l’aderenza all’osservazione dell’evento, al fatto naturale pronunciato con un lessico ricco, eloquente, e con una “voce” senza coloriture di tono. La forza lirica di questo dettato, ciò che lo individua, è l’accumulazione di segni, il dividersi e moltiplicarsi degli oggetti. …

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